
Avevamo voglia di scrivere qualcosa di questo personaggio: uno straordinario poeta e drammaturgo che, sinceramente, incuriosisce chi casualmente lo incontra, anche per quello spirito un po’ libertario che lascia trasparire il suo essere. Siamo stati agevolati nel momento in cui ci è capitato tra le mani un suo libro pubblicato nel marzo del 2001 “I giorni della memoria”, questo il titolo della raccolta di poesie, un volumetto già letto e riletto, ma avevamo dimenticato la sua dedica che tanto abbiamo gradito: “Andiamo avanti senza temere furor di nembi e vento di procelle… L’amicizia guida la rotta”. (Franco Cardile). C’è sicuramente una data in cui, per la prima volta, ci siamo incon-trati. Saranno quindici anni o venti? non ha importanza: è importante che in tutto questo tempo siamo riusciti insieme a fare tantissime cose buone. Una valanga di ricordi ci viene addosso quasi non sapremmo da dove incominciare se non fosse che il tempo è scandito in date e le testimonianze scritte sono state ben conservate. Le nostre idee sono state sempre combacianti ed è bastato elaborarle perché diventassero realizzabili. Ricordiamo con piacere le tante sedute davanti al caminetto, là dove, mentre la fiamma divoratrice del ceppo incandescente e scoppiettante disegnava i suoi alti e bassi, è nata l’idea di mettere in scena la storia della vita del musicista-patriota barcellonese della prima metà dell’800 Placido Mandanici. Abbiamo ragione di credere che senza Franco Cardile non avremmo potuto mettere in scena quel dramma tanto importante per la cultura di Barcellona Pozzo di Gotto, anche se la stessa città non ha saputo approfittare per dare un seguito. Moltissime sono state le manifestazioni di cultura organizzate assieme, dalle nostre Associazioni, “il Movimento per
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